Le scalinate di castellammare del golfo

Bianche e suggestive

Le scalinate di Castellammare del Golfo: bianche, ripidissime. Un ascensore naturale per collegare il porto con il centro storico. Basole di pietra calpestate in ogni stagione.

In passato, una scorciatoia, una via breve per il mare: qualche anziano ricorda bene quando all’alba, o ancora notte, i marinai, giovani e anziani, ma anche qualche artigiano, imboccavano rapidamente la ‘scalunera’ – con passo veloce ed il basco in testa quando il maestrale tirava - per giungere velocemente alla «Marina» e iniziare una nuova giornata di lavoro.

O al ritorno, faticosamente, percorsa in senso inverso per fare rientro a casa, magari dopo una breve sosta per buttare giù un sorso di vino.

Tempi passati. Adesso, il tragitto si fa comodamente in auto. Ma c’è chi, ancora, per abitudine, per esercizio fisico o semplicemente per curiosità scende (o risale) quei gradoni.

Lo scopo è anche quello di cercare, a piedi, un percorso alternativo, o semplicemente il piacere di passeggiare lungo stradine strette, maldisposte al traffico, talvolta chiuse da un tratto di scalinata in un gioco di incastri, godendo di un ovattato silenzio, rotto sporadicamente dai sussurri di qualche giovane coppietta.

Luoghi che, va detto, recano un forte potere evocativo. In particolare, per chi osservando una porta, un ingresso basso, anche solo un numero civico, scava nella memoria, cerca un ricordo, un frammento di vita, un’emozione, un tempo che fu. Come capita a Giovanni che casualmente incontriamo tra le stradine del pittoresco quartiere della ‘Chiusa’. Emigrato. Vive in Liguria, nel capoluogo, ma due tre volte all’anno, torna nella sua Castellammare per respirare l’aria del mare, «diversa – confida – da quella genovese».

Mani dietro la schiena, sguardo fisso, coppola sul capo: «il quartiere adesso è molto cambiato - dice - più bello, più curato». Molte facciate sono state recuperate, davanti le porte d’ingresso piante ben curate accolgono il visitatore o il semplice camminatore senza meta, un senso di rinnovamento è palpabile, evidente.

E dalla Chiusa’, come in un ideale abbraccio, due lunghe, ripide, scalinate consentono di raggiungere la villa comunale dedicata alla regina d’Italia, Margherita di Savoia, un balcone sul mare per usare un’immagine suggestiva.

Percorrerle in salita è impegnativo. Soffermandosi tra una rampa e l’altra è possibile catturare scorci inediti della vecchia Castellammare, angolazioni che spesso sfuggono al turista frettoloso o irrequieto, offrendo un’immagine diversa, fors’anche più suggestiva, della zona bassa del paese, quella più antica e architettonicamente più interessante.

Più turistica ed anche più nota, invece, la scalinata che dalla Marina conduce al Castello. O viceversa, per chi dal Castello o dal lungomare di Petrolo vuole, velocemente, fiancheggiando vecchie case di pescatori, raggiungere la banchina dove al mattino i marinai vendono il pesce e la sera, in estate, l’intera zona è dominata da una sfrenata movida.

Per ricordare l’influenza economica e sociale dei Florio a Castellammare, questa scalinata nel maggio del 2022 è stata intitolata a Francesca Jacona della Motta, ovvero Donna Franca Florio.

Un’altra, ripidissima, è la salita alla cappelletta della Madonnina della Scala. Una ‘acchianata’ (in linguaggio locale) anch’essa particolarmente impegnativa, scavata sulle pendici della montagna che sovrasta il paese, ma che, quasi a compensare la fatica, regala una volta in cima una vista emozionante sull’intero golfo.

Le scalinate di castellammare del golfo - 1
Scalinata del Santuario di Maria SS. della Scala

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