Macari. Il borgo felice  

Macari propone la solita consumata diatriba tra gli amanti del mare. Meglio la spiaggia o gli scogli? Meglio i ciottoli arrotondati dall’incessante moto delle onde, o la sabbia bianca e fine di San Vito Lo Capo? Quale che sia la risposta, infine, l’unica vera differenza tra Macari e San Vito è proprio la conformazione del litorale.
Il mare di Macari, poi, non ha nulla da invidiare alle acque della vicinissima San Vito. L’origine dell’insediamento abitato, poi, è lo stesso.

Macari. Il borgo felice   - 1

Macari è solo 3 chilometri prima di San Vito Lo Capo ed altro non è, almeno il nucleo originario di abitazioni ancora riconoscibili, che un borgo di origini marinare. Poco più di 50 o 60 famiglie, forse neppure 200 abitanti nei mesi invernali, qualche migliaio in quelli estivi. La particolarità è che non si tratta del classico borgo marinaro sulla costa, dalla quale dista in linea d’aria meno di un chilometro.

Il nucleo di case della vecchia Macari si trova su un leggero pendio, a mezza costa del monte, con alle spalle una ripida parete rocciosa che scollinando sull’altro versante si apre sulla Riserva Naturale Orientata dello Zingaro. Makari domina il Golfo di Cofano e lo sguardo dal paesino, ma anche dalla piana, abbraccia Monte Cofano, altra area di riserva a picco sul mare, e Cala Mancina.

Macari. Il borgo felice   - 2

Fu probabilmente luogo di insediamento di pescatori ma anche di contadini. Un borgo ameno, come lascerebbe intuire l’assonanza con l’aggettivo greco “makarios”: felice. Ma forse la distanza dalla costa fu anche misura di difesa dalle frequenti scorrerie dei pirati barbareschi come testimoniano le numerosi torri di avvistamento, di epoca cinquecentesca e seicentesca, ma alcune costruite su torri preesistenti, che costellano tutto il litorale da Trapani a Castellammare del Golfo. La più vicina al borgo di Macari è la torre di Isulidda costruita a strapiombo sulla scogliera della piana che guarda, insieme a quella di Cofano, all’ampio specchio del golfo.
Una torre che sorveglia dall’alto docili scogliere e le splendide calette. “Scogghi e cuticchi”, scogli e ciottoli, è questa la costa di Makari. Poco più di 3 o 4 chilometri lungo i quali cale e scogliere piatte e basse, tutto sommato facilmente praticabili, si alternano.

Macari. Il borgo felice   - 3

Le acque sono più fredde di quelle della vicina San Vito Lo Capo e le correnti marine più robuste, mai comunque pericolose. Nelle calette di ciottoli i fondali digradano rapidamente, quasi tutte le scogliere si affacciano su fondali non profondissimi ma che richiedono comunque un minimo di perizia nel nuoto e nell’acquaticità. La zona è molto frequentata da bagnanti, soprattutto la Baia Santa Margherita, tra Makari e la frazione di Castelluzzo.

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