San Vito lo Capo: la patria del Caldofreddo
- Manuela Laiacona
- 4 luglio 2011
La specialità di gelato esclusiva dei bar del paese. Tappa obbligata dopo una giornata di mare per rinfrescarsi con il gelato artigianale e deliziarsi con la colata calda di cioccolata fusa.
È l’ossimoro gastronomico più amato del trapanese, un libidinoso paradosso alla siciliana, una tappa obbligata dopo una lunga giornata di mare.
Parliamo del Caldofreddo, specialità di gelato esclusiva di San Vito Lo Capo, che non si trova da nessun’altra parte della Sicilia, tanto da richiamare appassionati golosi come una sorta di pellegrinaggio. Il Caldofreddo non è un semplice dessert, ma una coppa sapientemente elaborata per incantare i golosi.
L’origine di questo dolce rinfrescante è recente, ed è stato probabilmente elaborato per compensare le energie spese in barca o in spiaggia, dato il contenuto non poco calorico.
La composizione del Caldofreddo è presto detta: pan di spagna imbevuto nel rhum, gelato artigianale, panna ed una golosissima colata di cioccolato fuso che chiude ed amalgama il tutto creando un contrasto indimenticabile per il palato. Il dolce e l’amaro, il caldo e il freddo.
Il Caldofreddo viene servito rigorosamente in piccole ciotole di terracotta, le “mafaradde”, identiche per forma, ma ovviamente non per dimensione, a quelle che si usano per servire il couscous. La scelta del gusto, tremendamente difficile, ci pone di fronte al dilemma del monogusto o bigusto… I gusti più popolari sono tre: caffè, nocciola o cioccolato, ma si possono richiedere altre varianti.
Il momento migliore per concedersi un Caldofreddo è al tramonto, magari dopo una giornata di caldo afoso al mare. I bar che lo propongono si affacciano sul corso principale o sul mare, e non esiste posto migliore per gustarsi la golosissima coppa. Unica difficoltà che deve affrontare chi si accinge ad assaggiarlo è resistere dall’ordinarne un altro. È talmente buono che passare al secondo giro oramai è quasi la regola. Simbolo dell’estate sanvitese, è uno sfizio di pochi euro.
Potrebbe piacerti anche
- San Vito Lo Capo
- Cibo e Sapori
La pecora bollita. La cucina dei pastori
Nell’immaginario collettivo della cucina popolare la pecora bollita appartiene alla gastronomia della Sardegna, pe...
- Fabio Pace
- 18 maggio 2021
- San Vito Lo Capo
- Cibo e Sapori
Il capone. Il pesce per eccelenza di San Vito Lo Capo… e di Hemingway
A San Vito Lo Capo il capone è il pesce per eccellenza. Meglio conosciuto come lampuga, è un pesce azzurro, ritenu...
- Antonella Poma
- 18 maggio 2021
- San Vito Lo Capo
- Cibo e Sapori
Il couscous. La rivincita del piatto di semola.
Il piatto principe della cucina trapanese è il couscous in brodo di pesce. Qualcuno si domanderà come mai una piet...
- Laura Di Trapani
- 4 luglio 2011
- Trapani
- Cibo e Sapori
L'olio di oliva trapanese. Le valli del DOP
Tremila anni di storiaL’olio d’oliva trapanese s’è conquistata una sua Denominazione d’Origine Protetta. Un territorio nelle cui ...
- Alba Allotta
- 3 giugno 2021
- Trapani
- Cibo e Sapori
La Minnula
Il pesce dimenticato diventa prelibatezzaSpicara maena, è il nome scientifico di un piccolo pesciolino, chiamato più comunemente mennola, “Minnula” in ...
- Antonella Poma
- 22 febbraio 2023
- Trapani
- Cibo e Sapori
Le verdure spontanee che crescono in Sicilia
Burrania, Cavuliceddi, Tinnarume e FinocchiettoLa generazione dei nostri nonni si nutriva delle cosiddette verdure spontanee che in Sicilia offrivano sostentamento...
- Alessandra Caputo
- 26 maggio 2021