Santa Ninfa
La Provincia di Trapani è incastonata da piccole perle come Santa Ninfa, un comune di 4.894 abitanti situato nell’entroterra della Sicilia occidentale, tra i fiumi Modione e Belice.
In questa zona, la presenza di un complesso sistema di interesse speleologico-naturalistico, ha portato alla costituzione della Riserva Naturale Orientata “Grotta di Santa Ninfa”. La sua suggestiva bellezza è motivo di richiamo per molti visitatori di passaggio.
Le manifestazioni folkloriche e religiose, le numerose sagre che si tengono in questo luogo in svariati giorni dell’anno, rendono omaggio al passato e preservano l’anima popolare di Santa Ninfa, sopravvissuta con grande valore e tenacia al terremoto del 1968.
Storia di San Ninfa
Santa Ninfa fu fondata nel 1605 da Luigi Arias Giardina, commerciante di granaglie e pistacchi dalla Sicilia all’oriente. Il suddetto, al tempo del Re Filippo III, cominciò ad urbanizzare il paese con strade e costruzioni di edifici civili e religiosi.
Nel corso degli anni successivi, vennero costruiti: il Palazzo Baronale, l'Ospedale, la Chiesa di Sant'Orsola, la Chiesa di Sant’Anna, il Convento del terz'ordine di San Francesco e la Chiesa Madre (Cattedrale di Santa Ninfa). Nel 1615, il paese fu dichiarato Feudo Baronale. Da quel momento in poi passò di famiglia in famiglia, incrementando le sue costruzioni.
Numerosi reperti archeologici restituiscono al Comune di Santa Ninfa, la sua preziosa storia. In località "Finestrelle" il rinvenimento di una Necropoli Sicana, alle pendici del monte, ha riportato alla luce i resti di una primitiva popolazione risalente al IV secolo a.C. Le secolari tombe, viste da lontano, assumono la suggestiva sembianza di minuscole finestre (da questa associazione proviene il nome della località).
L’assetto urbano del paesino di Santa Ninfa è stato irrimediabilmente sconquassato dal funesto terremoto della Valle del Belice, il 15 gennaio 1968. La scossa, del 9° grado della scala Mercalli, distrusse molte abitazioni, fabbricate perlopiù in tufo. Con le scosse di assestamento crollarono strade, ponti e altre architetture.
Per preservare il ricordo di ciò che un tempo fu Santa Ninfa è stato istituito, presso la Sede Municipale di Piazza Libertà, un "Percorso della memoria”.
Dopo molti anni, il paese fu ricostruito ex novo con abitazioni antisismiche, e un assetto urbanistico vicino a quello dell'antico paese.
Luoghi da visitare a Santa Ninfa
Il patrimonio artistico di Santa Ninfa è stato in parte recuperato. Sono state restaurate la Chiesa del Purgatorio e della Badia, mentre la Matrice e la chiesa della Madunnuzza sono state demolite a causa dei gravi danni subiti durante l’evento sismico del 1968.
La Masseria di Rampinzeri, conosciuta col nome di “Castello” sorge alle pendici del Monte Finestrelle e si è sviluppata da un vetusto casale saraceno. Nell’Ottocento fu acquistato dalla famiglia De Stefani. La Masseria Rampinzeri è menzionato anche nel “Gattopardo”. Da questa postazione il re Vittorio Emanuele III e il capo del governo Benito Mussolini osservarono le manovre eseguite dall’Esercito Regio nella Valle del Belìce.
Il Castello di Santa Ninfa, dopo il terremoto del 1968, è stato restaurato dai De Stefani e dal Comune.
All’interno del Castello di Rampinzeri, nell’aprile 2016 è stato inaugurato il Centro Esplora Ambiente di Santa Ninfa, un museo naturalistico che racconta la storia della Riserva Naturale “Grotta di Santa Ninfa” attraverso strumenti interattivi, plastici tridimensionali, video ed allestimenti didattici.
Fiore all’occhiello di Santa Ninfa è il Museo Nino Cordio, che raggruppa le incisioni, i dipinti ad olio, gli affreschi e le sculture del poliedrico ed omonimo artista.
La Riserva Naturale, Grotta di Santa Ninfa
Nel territorio di Santa Ninfa è stata istituita nel 1995 la Riserva Naturale Integrata "Grotta di Santa Ninfa”. L'area della riserva, ricadente nei territori di Santa Ninfa e di Gibellina, in Provincia di Trapani, è ubicata su un altopiano di natura gessosa, suggestivo per la presenza di numerose cavità sotterranee.
La Riserva Naturale comprende la Grotta di maggiore estensione ed interesse (zona A) costituita da diversi cunicoli plasmati dalla forza delle acque che, un tempo, riempivano completamente la cavità e dalla zona B, quella della pre-riserva che si estende nella Valle del Biviere e corrispondente al bacino di alimentazione della cavità.
La zona della pre-riserva offre ai visitatori scenari geologici e naturalistici di un inconsueto e meraviglioso splendore. La flora e la fauna che incorniciano la zona del Biviere, è caratterizzata da una rigogliosa vegetazione.
La fauna comprende il riccio, il toporagno di Sicilia, il coniglio, l'istrice, la donnola e la volpe. Fra gli uccelli sono presenti la poiana e il piccolo gheppio, la ghiandaia. Un animale caratteristico è il discoglosso, dalle sembianze simili a quelle della rana e vivente solo nel Mediterraneo occidentale.
Delizie culinarie di Santa Ninfa
Santa Ninfa è rinomata nella Provincia di Trapani per la tradizione gastronomica a base di carne, salsiccia, formaggi, ricotta e olive (servite anche con un soffritto di aglio, aceto di vino e aromi).
La ricotta è utilizzata per farcire i cannoli siciliani o i bignè di ricotta.
Due secondi piatti molto apprezzati sono il Lardu Chinu, pollo farcito di riso, aromatizzato e rosolato nel pomodoro e la Pecura Vugghiuta.
Se siete alla ricerca di piatti salutari e locali, non potrete fare a meno di gustare il Minestrone Siciliano povero di calorie ma ricco di verdure.
In occasione della “Sagra delle Brucculata” (broccolata) si può gustare uno dei cibi più deliziosi e caratteristici di Santa Ninfa, si tratta di broccolo sminuzzato e condito con cipolla.
Curiosità
Santa Ninfa spicca anche per la produzione artigianale di merletti, ricami e tessuti.
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