Fabio Leonardi: consigli ai sub neofiti
Dal profondo blu di Pantelleria- Fabio Pace
- 27 luglio 2013
Il mare di Pantelleria ha colori diversi. Forse è solo la sensazione che coglie chi guarda tra le onde.
Forse è frutto della natura dell’isola; come se le rocce vulcaniche che segnano le linee della terraferma ed i punti degli scogli riuscissero a marcare cromaticamente anche le acque: verdi e brillanti, azzurre e cristalline, blu e profonde. Sempre in contrasto con i neri dell’ossidiana, dei basalti e dei gabbri; acque e insieme cornici colorate della perla nera del Mediterraneo.
«Una volta - racconta Leonardi - in quel punto ho osservato centinaia di barracuda, forse qualche migliaio, ma era un giorno fortunato, senza correnti».
Chi ama l’archeologia può immergersi a Gadir, a Scauri, Cala Tramontana, Punta Tre Pietre. Ci sono anfore, ancore litiche e altri reperti, lungo percorsi segnalati.
Ogni versante dell’isola è diverso dall’altro. Ogni immersione è particolare.
«Oltre la secca di Nicà io preferisco la zona del Faraglione, non lontano dall’arco dell’Elefante. Credo che siano il meglio a livello ricreativo».
Oltre a quelli già citati, sono luoghi noti di immersione: la Secca di Campobello; Punta Spadillo e Punta Liscetto, Cala Armani, Punta Ruba Sacchi, Cala Levante, Martingana, Punta Limarsi.
Il periodo migliore per godersi i fondali dell’isola è settembre, sempre meglio che l’affollato agosto.
Il mare è caldo, la visibilità migliore e, da non sottovalutare, i prezzi sono più bassi, sia per gli affitti che per i servizi.
Fabio Leonardi, sub professionista, per anni si è tuffato in questa tavolozza di colori; ha collaborato con la soprintendenza ai beni culturali, gestito un diving ed oggi lavora nel campo della ricerca subacquea.
È anche l’animatore del gruppo “Pantelleriadivers Tribe” (su facebook ricche gallerie fotografiche che suggeriamo di visitare). Anche sotto la cresta delle onde i colori di Pantelleria conservano assoluta originalità.
Basta immergersi alla secca di Nicà per vivere una esperienza particolarissima.
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