Alcamo DOC. L'area vitivinicola più importante della Sicilia
- Francesco Rodriguez
- 18 maggio 2021
Alcamo, posta alle falde del Monte Bonifato, oltre che per aver dato i natali al poeta “Cielo o Ciullo” d’Alcamo, al quale viene attribuito il famoso contrasto “Rosa fresca aulentissima”, citato da Dante nel “De vulgari eloquentia” come esempio della lingua dei siciliani, già nell’800 era famosa per il suo vino, un bianco, il “Bianco d’Alcamo”, appunto.
Il bacino dell’Alcamo Doc, così come ridefinito dalle più recenti modifiche introdotte nel disciplinare di produzione, tra le quali la modifica della stessa denominazione, da Bianco d’Alcamo ad Alcamo, con il vicino territorio del Marsala costituisce l’area viticola più importante della Sicilia. La zona di produzione comprende i comuni di Alcamo, Calatafimi, Castellammare del Golfo e Gibellina, in provincia di Trapani; Balestrate, Camporeale, Monreale, Partinico, San Cipirello e San Giuseppe Jato, in quella di Palermo.
L’Alcamo Classico L’Alcamo Classico, previsto e regolamentato dal nuovo disciplinare, invece, costituisce il vero erede storico del Bianco d’Alcamo d’un tempo. La sua produzione è riservata all’area definita più antica e situata a un’altitudine non inferiore a 250 metri, alla quale l’antico vitigno autoctono protagonista della produzione, il Catarratto, “Comune” o “Lucido” che sia, si esprime al meglio delle sue potenzialità.
Lungo la Strada dell’Alcamo, tra lo stupore per lo splendore del tempio e dell’anfiteatro di Segesta, la suggestione per le bellezze paesaggistiche della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro e la sua tonnara, memoria d’un tempo in cui Trapani era, a ragione, considerata la capitale mondiale della pesca tradizionale del pregiato tonno rosso del Mediterraneo e delle sue conserve, si possono ammirare vigneti con un’ampia base ampelografica di vitigni locali e internazionali, che una viticoltura rinnovata ha portato verso l’elaborazione di vini di buon livello qualitativo. Un tempo le viti erano allevate ad alberello, l’alberello alcamese, mentre oggi sono condotte a controspalliera. I vini sono in genere ottenuti con vinificazioni in acciaio a temperatura controllata, tranne nei casi, in particolare per i rossi, in cui è previsto il passaggio in barrique. Il Bianco Il Bianco ha un colore giallo paglierino con riflessi verdolini e ha nella freschezza e nella gradevole sapidità le sue doti migliori. Un delizioso vino per l’estate nel quale il Catarratto, vitigno principe, si esprime in tutta la sua fruttata fragranza di pompelmo rosa e di agrumi, aromi di Sicilia che hanno suggerito a qualcuno di proporne la nuova e più semplice denominazione di “Siciliano”. Con ricche grigliate di pesce e tutta la gastronomia marinara trapanese darà il meglio di se.
Rosso, prevede anche la tipologia Riserva, è prodotto da uve Nero d’Avola, spesso in uvaggio con i vitigni internazionali previsti dal disciplinare, dà luogo a vini ricchi di colore e di buona struttura, provatelo con le polpette di carne di vitello al sugo e la salsiccia fritta alla trapanese.
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