Il teatro di Andromeda
L’arte metafisica di un visionario- Paola Corso
- 24 febbraio 2023
Il Teatro di Andromeda è allo stesso tempo, teatro e opera d’arte en plein air straordinaria. Un luogo quasi metafisico, tra i monti dell’agrigentino, alla fine di un sentiero che diparte dal borgo medievale di Santo Stefano Quisquina.
Ideato e realizzato da Lorenzo Reina, unico figlio maschio di una famiglia dedita alla pastorizia; il cui padre lo volle pastore e non scultore.
Così, lui sostiene di aver vissuto la metà della sua vita dormendo e sognando ciò che voleva essere.
“Ho dovuto rinunciare a tante cose per aiutare mio padre che mi voleva pastore. Così ho passato la mia infanzia tra pecore, cani e un solo libro. Di notte scolpivo alabastri in una stalla dove riposavano altri pastori, che mi urlavano tra le bestemmie, di andare a dormire”.
Appassionato di storia, filosofia, arte, astronomia e scienze naturali, nella sua mente l’ispirazione di costruire questo teatro ebbe inizio quando lesse su una rivista scientifica che, tra circa due miliardi e mezzo di anni, la costellazione di Andromeda sarebbe entrata in collisione con la nostra via lattea.
Volendo specchiare quel frammento di cielo, scelse una terrazza naturale: un luogo a lui caro, dove portava a pascolare il gregge, per poi aspettare il tramonto e ammirare il sole che lasciava il passo alle stelle.
Nella sua mente vide mutare le pecore in sedili di pietra sui quali far sedere le persone. Da autodidatta, cominciò a leggere, sperimentare e fantasticare come realizzare il teatro di pietra, fino a quando trasformò l’ovile, creando un luogo unico nel suo genere.
Sospeso a 1000 mt. qui il vento soffia come vuole, ma tutto ha un senso, un rigore ed una logica. Con una proiezione del cielo, i 108 posti a sedere fatti da blocchi di pietra chiara, hanno la forma di 8 stelle e ognuna occupa lo stesso posto che ha nella costellazione.
La forma ellittica della scena è costituita da 365 tasselli, come i giorni dell’anno; mentre i pieni e i vuoti, riproducono la costellazione di Andromeda.
Per non rinnegare le proprie origini, Reina ha usato la tecnica dei recinti delle greggi, per costruire la cinta in pietra che racchiude il teatro, ma ha posto una finestra sulla veduta mozzafiato.
Un luogo mistico e visionario. Disseminate all’interno o lungo il percorso che giunge al teatro, si trovano concettuali e monumentali sculture, tutte cariche di simbolismo e tra queste, “la maschera della parola” che è la protagonista del solstizio d’estate; quando il sole, alle 19.45, attraversa la sua bocca, colpendo con un fascio di luce abbagliante, chi la guarda.
Con studio, creatività e ingegno, Lorenzo Reina ha realizzato un’opera d’arte, dove però la natura resta sovrana; tanto da dire:
“non è un luogo adatto a persone non educate al silenzio!”.
Qui, grazie al genio creativo di un uomo dal valore artistico inestimabile; arte, natura, metafisica, tradizione e innovazione si fondono, regalando forti emozioni. Una storia straordinaria, dalla profonda anima artistica e poetica, raccontata nel film documentario: Pietra Pesante e che ha eletto Lorenzo Reina, primo “architetto d’eccezione”, alla XV edizione della Biennale Internazionale di Architettura, a Venezia.
Teatro Andromeda
Santo Stefano Quisquina (AG) - Contrada Rocca -
www.teatroandromeda.18tickets.it
fattoriadellarte@gmail.com
Foto: Christian Reina
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