I Misteri di Trapani  

Quattrocento anni di fede e tradizione

Trapani e i suoi Misteri. Che fanno del Venerdì Santo e per la città una giornata lunga, anzi lunghissima, tanto da prolungarsi fino a oltre mezzogiorno di Sabato Santo.

Trapani e i suoi Misteri, che poi sarebbero diciotto gruppi statuari in legno, tela e colla, seguiti dai simulacri del Cristo Morto e dell’Addolorata. Vengono portati in giro per la città per circa ventiquattro ore. Ventiquattro ore in cui si fa festa. Irriverente, se vogliamo, e d’altro canto logica, se lo preferiamo. Venti fercoli, venti bande musicali. In un vortice di colori, profumi e suoni la processione dei Misteri sciorina il suo copione da oltre quattrocento anni.

I Misteri di Trapani   - 1

E la città respira perciò l’aria della festa; festa luttuosa, direbbe Sciascia. Venerdì Santo, l’attesa protrattasi per una intera Quaresima finisce lasciando spazio al forte senso di aggregazione, insito in fondo in ogni appuntamento del genere, dove il sacro e il profano mischiano le loro essenze. E la città le respira fino in fondo.

Probabilmente capita solo in questo giorno marchiato da un legame imprescindibile, una simbiosi inguaribile fatta di città e Misteri. Magia del Venerdì Santo.

Che dal 1602, forse 1603, ma praticamente fa poca differenza, mette insieme la sua gente. Gli attuali gruppi, di particolarissima fattura e lavorazione, vennero in realtà costruiti a partire dalla fine del 1600. La collezione, così come la conosciamo ai nostri giorni, venne completata nel 1782. Queste sculture continuarono a essere chiamate Misteri. Come nel Medioevo erano chiamate Misteri le sacre rappresentazioni figurate aventi nella Passione e Morte la loro tematica.

Un errore di ambientazione contribuì, paradossalmente, a dare unicità ai gruppi trapanesi.

I Misteri di Trapani   - 2

Un magnifico anacronismo ambientò la tragedia del Golgota in una sorta di Medioevo spagnoleggiante. Basta guardare gli elmi dei soldati, i panneggi, i volti degli sgherri, spesso ritratti di gente del posto, mercanti di passaggio. Niente o pochissimo richiama l’epoca romana dei drammatici fatti.

È questa l’unicità di cui si parlava. Ma non solo. I gesti incompiuti dei personaggi vennero completati, in una forma di arricchimento, di “gara” fra le varie maestranze, da suppellettili in argento (aureole, pennacchi, corazze, spade etc.). Vengono posti alle statue soltanto per la processione. Alle quattordici in punto il portone della chiesa del Purgatorio si schiude e l’incanto di una intera giornata ricomincia.

I Misteri di Trapani   - 3

In quell’afflato secolare c’è chi continua a riconoscere chi, sopra quelle vare, sia il buono o il cattivo, l’aguzzino spietato il santo. E taluni di quei personaggi ha perfino un nome, un soprannome, una “ingiuria”, una vera familiarità con i trapanesi, ecco. A un tiro di schioppo dalla Cattedrale il lungo serpentone si compone e avvia la sua interminabile marcia. Mentre i Misteri incedono con la caratteristica andatura ondeggiante chiamata “annacata”, impressa dai portatori seguendo il ritmo delle marce frattanto eseguite.

Percorrono così le vie della città antica e pure di quella nuova in un contesto magari poco adeguato al fascino di queste sculture. Occorre dirlo, solo le vecchie strade del centro storico regalano un legame storico-tradizionale-estetico pressoché perfetto.

I Misteri di Trapani   - 4

Il trionfo degli Argenti

È davvero un trionfo Barocco. Che lo sfarzo dell’argenteria siciliana del XVIII secolo contribuì ad accrescere.

Tra il 1612 e il 1782, ciascun gruppo dei Misteri venne affidato a una maestranza cittadina. La forte rivalità tra esse alimentò lo spirito di emulazione, col risultato che la processione si arricchì, aumentandone lo sfarzo. I gesti incompiuti dei personaggi vennero completati da oggetti in argento, veri capolavori dell’oreficeria e del cesello siciliano.

Fra gli innumerevoli pezzi si segnala: la balaustra dell’Ecce Homo, il cosiddetto “balcone d’argento”, magnifico e appariscente; più antica (1751) la croce posta sulle spalle del Cristo dell’Ascesa al Calvario. Pregevole l’argenteria del ceto dei Sarti (Deposizione della Croce), dei Naviganti (La caduta al Cedron).

Gli ornamenti (aureole, pennacchi, spade, catene…) vengono utilizzati soltanto per la processione, conferendo, rispetto ai rimanenti giorni dell’anno, una fisionomia diversa alle sculture.

I Misteri vengono “vestiti”, come il gergo popolare impone dire. Finita la processione, “spogliati”. Il Giovedì Santo, giorno di vigilia, questi pezzi perfettamente lucidati riemergono, evocando la tacita gara che li ha prodotti, per la vestizione. È il momento di proporre, ciascuno al meglio, il proprio “mistero”. La chiesa del Purgatorio si trasforma in un cantiere nel quale i fioristi dispongono sulle “vare” le diverse composizioni di fiori.

Ciò risponde pienamente allo spirito degli affidamenti da parte della Confraternita del Preziosissimo Sangue, fusasi nel 1646 con la Compagnia di S. Michele. Beninteso che detti consuli se lo possano abelliri a loro voluntate et piacere. È la formula ripetuta nei vari atti di concessione della quale gli eredi delle antiche maestranze non si sono mai scordati. Perché nel giorno della processione, ciascuna categoria crederà che il proprio “mistero” sia il più bello, i propri portatori i più bravi, le note della propria banda le più armoniose.

Potrebbe piacerti anche

L'abbanniata. Voci e suoni dai mercati
  • Trapani
  • Storia e Tradizioni

L'abbanniata. Voci e suoni dai mercati

“Lu putiaru socc'havi abbannia”

Gli antichi mercati siciliani erano gremiti e rumorosi. Sopra il brusio e il tramestio della folla si levavano le ab...

  • Stefania Martinez
  • 22 febbraio 2023
Sapori, cultura e tradizioni di Trapani
  • Trapani
  • Storia e Tradizioni

Sapori, cultura e tradizioni di Trapani

U Ciàuru di una terra baciata dal mare

Non è forse il profumo, u ciàuru, la prima cosa che ci colpisce appena arrivati in un posto nuovo? U ciàuru...

  • Laura Di Trapani
  • 29 luglio 2011
Il Corallo e la Sirena  
  • Trapani
  • Storia e Tradizioni

Il Corallo e la Sirena  

Racconti di mare

Nuotavo – passeggiavo? - settanta metri sotto la superficie del mare, ai piedi di quella maestosa falesia sommersa...

  • Ninni Ravazza
  • 25 luglio 2022
Il Santuario dell'Annunziata di Trapani e il culto mariano
  • Trapani
  • Storia e Tradizioni

Il Santuario dell'Annunziata di Trapani e il culto mariano

«U viaggiu a Maronna», è il pellegrinaggio che vede decine di fedeli muovere dalle loro abitazioni, talvolta a pi...

  • Fabio Pace
  • 10 agosto 2021
Avviato il restauro delle muciare di Bonagia
  • Valderice
  • Storia e Tradizioni

Avviato il restauro delle muciare di Bonagia

La flotta della Tonnara

Gli antichi barconi della Tonnara di Bonagia hanno di nuovo la prua rivolta verso il mare. Questa volta, però, non ...

  • Mario Torrente
  • 17 agosto 2022
Le serate a San Vito Lo Capo, iI rito del Passìo  
  • San Vito Lo Capo
  • Storia e Tradizioni

Le serate a San Vito Lo Capo, iI rito del Passìo  

Lagnùsia a misura d’uomo

Le serate di San Vito Lo Capo, dopo giornate di sole cocente, luce abbacinante e mare sfiancante, vi abbracciano in ...

  • Fabio Pace
  • 5 agosto 2022