Avviato il restauro delle muciare di Bonagia

La flotta della Tonnara

Gli antichi barconi della Tonnara di Bonagia hanno di nuovo la prua rivolta verso il mare. Questa volta, però, non per andare a pesca di tonni, con a bordo ciurma, reti e grandi ancore, ma per raccontare una storia antica e affascinante che narra rais e muciare, cialome e mattanze. Di salsedine e sudore. Di fatica e sangue, quello lasciato dai tonni arpionati e issati a bordo nei vascelli (le muciare) e nei “parascarmi” che un tempo facevano parte della flotta della Tonnara.

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Le muciare

Barche robuste e maestose che adesso, dopo decenni di abbandono e degrado, sono state finalmente restaurate per essere musealizzate nel piazzale del porticciolo di Bonagia. I barconi, lasciati in secco negli anni Novanta nei pressi della Torre della Tonnara, dopo un lungo iter sono stati finalmente salvati dal loro triste destino per essere valorizzati per come meritano.

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L’intervento di recupero, predisposto dall’amministrazione comunale di Valderice grazie ad un finanziamento di cento mila euro arrivato dal Flag “Torri e Tonnare”, è stato eseguito dalla ditta Ikos con il coordinamento dei lavori curato da Maurizio Stabile. Tra l’altro il nonno Matteo fu tra i mastri d’ascia che, a suo tempo, contribuì a costruire i barconi della Tonnara di Bonagia.

Un filo generazionale legherà dunque il passato con il futuro di questi autentici monumenti del mare, così carichi di storia, tradizione e cultura marinara. Ma i legni che furono di rais e tonnaroti sono arrivati al 2022 piuttosto malconci.

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Il restauro non è stato per niente facile. Le imbarcazioni sono state rimesse in bolla grazie ad una intelaiatura di ferro, che ne ha ingabbiato chiglie, ordinate e fasciame. Per ciò che ne è rimasto. Dopodiché i “parascarmi” sono stati sollevati, per essere trasportati in piazza Tonnara.

Questo è stato sicuramente il momento più delicato, considerate le precarie condizioni strutturali delle imbarcazioni, che hanno comunque retto lo “stress” del movimento per essere messe sul rimorchio e trasportate in piazza.

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Qui i lavori di restauro continueranno in una sorta di cantiere aperto dove sarà possibile seguire il recupero di questi barconi, autentici reperti di archeologia industriale con vincolo etno-antropologico della Soprintendenza ai beni culturali, che ne ha autorizzato il progetto di recupero, predisposto dall’ingegnere Azzurra Tranchida su incarico dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco di Valderice Francesco Stabile.

Tra l’altro il Comune ha contribuito al recupero delle imbarcazioni con uno stanziamento di 25 mila euro, somme che si sono andate ad aggiungere al finanziamento del Gal “Torri e Tonnare”. Nell’ambito dei lavori è prevista la realizzazione di una pergotenda, che sarà di fatto la nuova casa dei “parascarmi”. Al suo interno verrà allestita un’esposizione dedicata alla Tonnara di Bonagia, con spazi e materiale multimediale che racconterà anche il delicato intervento di restauro di ciò che resta della flotta dei rais.

Un autentico pezzo di memoria da valorizzare, preservare e trasmettere alle future generazioni.

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