Il percorso di Sant’Agata

Alla scoperta del centro storico di Catania

Catania è un luogo intenso e complesso da scoprire in pochi giorni. La città è circondata e protetta dalla magnifica natura che la caratterizza: il mare da un lato e il vulcano Etna dall’altro. Le due metà di una mela che si bilanciano e completano in una armonia di colori e disegni. Al centro degli elementi naturali prende vita una città del Sud, rumorosa, un po’ caotica e dinamica che non si ferma mai, neanche la notte; viverla è una sensazione eccezionale.

Il percorso di Sant’Agata - 1

Le due metà di una mela che si bilanciano e completano in una armonia di colori e disegni. Al centro degli elementi naturali prende vita una città del Sud, rumorosa, un po’ caotica e dinamica che non si ferma mai, neanche la notte; viverla è una sensazione eccezionale.

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Per conoscere a pieno Catania è necessario partire dal centro storico all’interno del quale si nasconde una vita intensa: Piazza Duomo, la pescheria, la via Etnea che ti accompagna con lo sguardo verso il vulcano - a volte innevato, a volte di fuoco -, il teatro romano, si trovano tutti concentrati nel raggio di qualche chilometro.

Il percorso di Sant’Agata - 3
Piazza Duomo

Anima e cuore di Catania, però, sono rappresentati dalla patrona Sant’Agata che due volte all’anno accompagna i cittadini e i turisti in un viaggio alla scoperta della città, quella più pura e vera. Lo fa dal 3 al 5 febbraio quando si festeggia la Santa con processioni, preghiere e riti che durano giorni e si ripetono ormai da anni.
L’itinerario della “vara”, il fercolo, di Sant’Agata si ripete il 17 agosto quando ricorre la festività estiva. In questo giorno del 1126 le reliquie della Santa vennero riportate in patria da Costantinopoli.

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Questa seconda ricorrenza della Patrona permette ai catanesi che vivono fuori e ai turisti in visita sull’isola di partecipare alle celebrazioni assistendo alla passione che i devoti mostrano nei confronti della martire. Il busto della Santa esce dalla cattedrale dopo la messa delle 19 di giorno 17, tale celebrazione viene tenuta dall’arcivescovo di Catania.
La cattedrale di Sant’agata si trova in Piazza Duomo dove l’architettura sacra della basilica convive con quella istituzionale del palazzo degli elefanti - oggi sede del comune. Al centro della piazza svetta la fontana dell’elefante costruita da Giovanni Battista Vaccarini nel 1735, diventata poi il simbolo della città.

Un’altra importante fontana che si affaccia su Piazza Duomo è quella dell’Amenano costruita nel 1867 da Tito Angelini in marmo di Carrara.
La “vara” della Patrona viene accolta dai fedeli in piazza e accompagnata in una processione che passa da porta Uzeda per poi percorrere la parte bassa della città, quella che si affaccia sul porto, fino alla via Porticello che la ricongiunge con via Vittorio Emanuele.

La Santa costeggia gli archi della marina, una costruzione ottocentesca su cui ancora oggi passa la ferrovia. Durante questo percorso di risalita il fercolo sfiora palazzo Biscari, una delle massime espressioni del barocco siciliano.
Oggi ospita al proprio interno mostre, concerti ed eventi. Il palazzo, insieme a Porta Uzeda e agli altri edifici facevano parte delle mura della città eretta sul mare. Oggi non è più così e tutto appare cementificato là dove nel 1669 arrivò la lava a seguito dell’eruzione dei Monti Rossi.

Dopo aver raggiunto piazza San Placido, la folla di fedeli scorta la Santa per via Vittorio Emanuele fino al ritorno in cattedrale.

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Preghiere e canti accompagnano la processione: “Semu tutti devoti tutti” (siamo tutti devoti) urlano i devoti indossando il sacco bianco, “cittadini cittadini” rispondono i compagni fedeli con commozione.
La Santa adornata di fiori donati dai cittadini rientra in cattedrale, la piazza si svuota e scende il silenzio.

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