Alcamo

Alcamo lega il suo nome alla letteratura e all’enologia. Centro urbano ad economia prevalentemente agricola Alcamo è posta alle falde del Monte Bonifato . Ha dato i natali al poeta “Cielo o Ciullo” d’Alcamo, al quale viene attribuito il famoso contrasto "Rosa fresca aulentissima", citato da Dante nel “De vulgari eloquentia” come esempio della lingua dei siciliani.

Alcamo

Alcamo, inoltre è terra di vini. Già nell'800 era famosa per il suo “Bianco d’Alcamo”. Il bacino dell’Alcamo Doc, così come definito nel disciplinare di produzione, tra le quali la modifica della stessa denominazione, da Bianco d’Alcamo ad Alcamo, con il vicino territorio del Marsala, costituisce l’area viticola più importante della Sicilia.

Alcamo vigneti

L'Alcamo DOC

La zona di produzione comprende i comuni di Alcamo, Calatafimi, Castellammare del Golfo e Gibellina, in provincia di Trapani; Balestrate, Camporeale, Monreale, Partinico, San Cipirello e San Giuseppe Jato, in quella di Palermo.

Le uve vengono coltivate a un’altitudine non inferiore a 250 metri, alla quale l’antico vitigno autoctono protagonista della produzione, il Catarratto, “Comune” o “Lucido” che sia, si esprime al meglio delle sue potenzialità. Il Bianco ha un colore giallo paglierino con riflessi verdolini e ha nella freschezza e nella gradevole sapidità le sue doti migliori.

Il Rosso è prodotto da uve Nero d’Avola, spesso in uvaggio con i vitigni internazionali previsti dal disciplinare, dà luogo a vini ricchi di colore e di buona struttura

Il castello dei conti di Modica

Ad Alcamo si affaccia su Piazza della Repubblica il Castello dei Conti di Modica, finito di costruire nel 1350 sotto i feudatari Enrico e Federico Chiaramonte.

Castello di Alcamo

Si tratta di un castello - fortezza (e non un castello - residenza), che insieme a quelli di Salemi e Calatafimi, costituì un triangolo fortificato. Nel 1828 ne venne in possesso il Comune. Come molti Castelli ospitò per anni un carcere, attivo anche in epoca moderna (fino al 1968). Nel 2014 vi è stato individuato un misterioso vano sotterraneo. Speleologi lo hanno ispezionato rilevandone la pianta quadrata e le pareti in pietra; la parte sommitale l’ipogeo si chiude con una sorta di cupola. Per gli esperti non si tratterebbe di una cisterna ma di una fossa carceraria, la cosiddetta "fossa dei re". Il castello è sede di rappresentanza del Comune. Il maniero è oggi sede del Museo Etnografico, dell’Enoteca Storica Regionale e della esposizione permanente di pupi siciliani.

Musei da visitare ad Alcamo

Nelle chiese alcamesi sono custodite diverse opere d’arte di assoluto interesse. Ma anche i musei offrono del materiale davvero originale ed interessante.

Il Museo degli strumenti musicali multietnici "Fausto Cannone": si trova all'interno della Ex Chiesa di San Giacomo de Spada, vicino al Castello dei Conti di Modica e Piazza della Repubblica. Contiene una collezione di 202 strumenti multietnici (raccolti dal prof. Fausto Cannone in varie parti del mondo) tra cui: rebab, sarinda, gansira, swarpeti, bansuri, takita, marambao, vojnica e iakir.

Il Museo d'arte sacra, presso la Basilica di Santa Maria Assunta conserva moltissime tele, sculture e opere d'oreficeria provenienti dalle chiese di Alcamo, risalenti al periodo che va dal XIII al XX secolo.

Infine il Museo d'Arte Contemporanea (MACA), presso l'ex Collegio dei Gesuiti.

Le terme segestane

Le Terme Segestane, le cui acque presentano una temperatura costante di circa 50 °C, sono generate dalla risalita di acque di origine meteorica che si incontrano con le acque del Fiume Caldo.

Le fonti sgorgano a 7 chilometri dal centro abitato, vicino al confine con il territorio del comune di Castellammare del Golfo. Secondo i racconti di Diodoro Siculo, furono create dalle ninfe per favorire il riposo di Eracle durante il suo viaggio da Piloro ad Erice. Vi sono in zona dei piccoli stabilimenti termali, ma sono ancora balneabili delle vasche naturali.

Terme di Segesta

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