La Settimana Santa in Sicilia
I riti di Pasqua tra fede e memorie ancestrali- Federica Barbera
- 29 marzo 2023
La Settimana Santa in Sicilia è un susseguirsi di riti e momenti di suggestiva attesa della Pasqua, come un’unica grande celebrazione che, con le differenze tra paesi e città, si muove tra il sacro e il folklore.
Se i fedeli, come è giusto, vivono le sacre rappresentazioni e le processioni come un momento di profonda fede, gli altri si lasciano cullare da questa piacevole emozione collettiva, da condividere, da raccontare, da ammirare.
Anche per i turisti la Settimana Santa è motivo di vacanza nella nostra Isola. Il periodo Pasquale è l’occasione per scoprire l’anima più vera della comunità, leggerne la storia, appassionarsi alle tradizioni.
In primavera, la Sicilia si mostra in tutto il suo splendore: non è raro godere di un primo tuffo in mare, passeggiare sulla spiaggia, andare alla scoperta dei siti archeologici più belli, ammirare i tramonti colorati e godere a tavola di freschissimo pescato del giorno.
Abbiamo raccolto in questa pagina gli appuntamenti imperdibili della Settimana Santa in Sicilia, partendo da Buseto Palizzolo, con la processione dei Misteri Viventi, fino ad arrivare a Prizzi, dove nel giorno di Pasqua, con il “Ballo dei Diavoli” si assiste a un surreale spettacolo.
«…non c’è paese in Sicilia, in cui la passione di Cristo non riviva attraverso una vera e propria rappresentazione, in cui persone vive o gruppi statuari non facciano delle strade e delle piazze il teatro di quel grande dramma i cui elementi sono il tradimento, l’assassino, il dolore di una madre».
Così scriveva Leonardo Sciascia e da queste parole iniziamo il nostro viaggio. Venite con noi!
I Misteri viventi di Buseto Palizzolo
La processione dei Misteri viventi a Buseto Palizzolo dà il via alle celebrazioni della Settimana Santa in Provincia di Trapani con una rappresentazione unica nel suo genere.
Sedici quadri viventi, montati su carri scenografici, accompagnati dalle marce funebri delle bande musicali e da gruppi di fedeli vestiti con abiti penitenziali tradizionali.
La Processione della Via Crucis, che si snoda fino a sera tra le vie della cittadina dell'agro ericino ed emoziona i partecipanti.
Per maggiori informazioni visitare il sito della Confraternita del Crocifisso che cura la manifestazione: www.confraternitacrocifissobuseto.it
La Settimana Santa a Trapani
Chi ha avuto modo di visitare la città di Trapani nel periodo pasquale, o ha l’occasione di parlare con un trapanese, sa che a partire da quindici giorni prima, quando viene reso pubblico il percorso della processione, in città non si parla d’altro!
Sembrerebbe che non ci sia famiglia che non abbia qualcuno coinvolto nella processione: che sia un membro della confraternita, un musicista che suona con la banda, un devoto che segue “i gruppi”, anche tutta la notte .
Ecco, avremmo anche bisogno di stilare un breve vocabolario della Settimana Santa in Sicilia: percorrendo questo viaggio con noi scoprirete un'infinità di parole differenti che, se per noi restano semplici parole, per le comunità rappresentano veri e propri archetipi.
Tornando alla nostra Trapani, è bene chiarire che sulla parola Misteri ci sono le prime discordanze. Si pensa possa derivare dal termine latino “ministerium" ovvero “ufficio religioso”, ma a considerare le origini e la struttura stessa della manifestazione religiosa è più probabile che porti al termine “mestiere”, visto che i gruppi sacri, sin dalle origini, vennero affidati alle diverse corporazioni di lavoratori.
Noi pensiamo che l’unione tra il rito religioso e i ceti, che fanno di questa processione un evento unico, sia inscindibile.
È il momento di buttarci a capofitto su quello che ci aspetta la notte del venerdì santo a Trapani.
La notte, avete capito bene. La processione dei Misteri ha inizio subito dopo il pranzo del venerdì, anche se davanti alla Chiesa delle anime del Purgatorio, i fedeli si preparano già alle prime ore del mattino.
All’apertura del maestoso portone della chiesa, i 18 gruppi scultorei e i due simulacri, realizzati in legno, tela e colla, tra il XVII e il XVIII secolo dalle botteghe artigiane trapanesi, sono pronti a sfilare.
Le vare, imponenti e arricchite con fiori e candele, sono pronte ad “annacare”, sfilare con un’andatura dondolante, per 24 ore, come accade anche in Spagna durante la settimana Santa.
Davanti e dietro a ogni vara, che rappresenta i momenti della passione e morte di Gesù Cristo, un imponente corteo fatto da bande musicali che arrivano da tutta la provincia, e la confraternita che se ne cura durante tutto l’anno.
Il calendario della Settimana Santa inizia già il martedì con la Processione della Madre Pietà dei Massari e si conclude la domenica di Pasqua con la Processione del Cristo Risorto.
Tutte le informazioni sui Misteri di Trapani qui.
La Settimana Santa a Caltanissetta
Ci spostiamo a Caltanissetta, dove le celebrazioni della Settimana Santa hanno origini antichissime.
La Processione dei Misteri si svolge il Giovedì Santo, momento in cui sedici statue attraversano le vie della città.
La tradizione del Giovedì Santo nasce intorno al 1700 come devozione dei lavoratori nisseni, riuniti in Congregazioni.
Se in principio venivano portate in corteo delle piccole vare che rappresentavano le varie stazioni della Via Crucis, oggi ne fanno parte anche altre due: quelle dell’Addolorata e della Sacra Urna.
I gruppi attualmente portati in processione, furono realizzati in legno e cartapesta dai Biangardi, padre e figlio, artisti di lunga esperienza tra i “presepari” di Napoli.
Al tramonto del Giovedì le “vare” si ritrovano nella piazza centrale accompagnate da varie bande musicali provenienti da tutta la Sicilia, dopo essere state addobbate con fiori e frutti.
La processione coinvolge tutte le vie del centro storico fino a notte inoltrata, quando i gruppi sacri si ritrovano nuovamente in Piazza Garibaldi dove avviene la separazione delle “vare” che si inoltrano per le vie della Città.
Per comprendere davvero la Settimana Santa di Caltanissetta, bisogna però scoprire i riti e le manifestazioni che prendono vita a partire già dalla Domenica delle Palme, intrecciandosi l’una con l’altra fino alla domenica di pasqua, in un susseguirsi di immagini sacre ed emozioni.
Durante la Domenica delle Palme, la processione di Gesù Nazareno, rievoca l'ingresso di Gesù a Gerusalemme.
La statua di Cristo si trova collocata su una struttura a forma di barca, realizzata con numerosi fiori di campo, l’abbarcu, termine che probabilmente deriva da uno dei fiori di campo utilizzati o dalla parola barca, la forma della struttura che ospita la statua e che rievoca probabilmente l'allegoria del “pescatore di anime”.
Tutti i riti della Settimana Santa a Caltanissetta li trovate qui.
La Settimana Santa a Enna
Da Caltanissetta ci spostiamo a Enna per scoprire probabilmente l’evento più intenso e suggestivo della Settimana Santa in Sicilia.
Il Venerdì Santo prende vita una processione a cui partecipano 16 diverse Congregazioni di arti e dei mestieri e oltre 2500 confratelli incappucciati seguiti dalle “vare” del Cristo Morto e dell’Addolorata.
Le celebrazioni, che oggi iniziano già la Domenica delle Palme, hanno preso vita per la prima volta già nel 1500, ai tempi della dominazione spagnola.
La manifestazione del 2023 vede in programma adorazioni, processioni, esposizioni artistiche e celebrazioni.
I riti si aprono con la rievocazione dell'ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Alle 10.00 del mattino al Santuario barocco di Papardura arroccato sulla montagna, i confrati della Santissima Passione, rappresentano l’arrivo del Messia nella città santa.
Il corteo si apre lungo la strada che porta in città, con un seguito di un gran numero di fedeli.
I riti sacri del venerdì santo vengono avviati invece dalla celebrazione della Passione e morte di Cristo, che si tiene al Duomo e in tutte le chiese della parrocchia.
Nel pomeriggio, una delle bande cittadine si reca presso la Chiesa di San Leonardo per accompagnare in processione la Confraternita della Passione, alla quale, durante il tragitto verso il Duomo, si accodano tutte le altre confraternite.
Da qui si susseguono diversi riti e differenti soste lungo le strade della città.
Ragusa e “U venniri ra‘ Santa Cascia”
Da Enna facciamo tappa a Ragusa, nella città di Ispica, per scoprire una manifestazione che racchiude le radici culturali della città.
A Ispica le celebrazioni hanno inizio, in maniera insolita, con l’ultimo venerdì di Quaresima “U venniri ra‘ Santa Cascia”, seguono i riti della Domenica delle Palme e ancora quelli di giovedì, venerdì e della domenica di Pasqua.
Nella basilica di Santa Maria Maggiore si svolge il “saluto” al Cristo flagellato alla Colonna e vengono proclamati i nuovi confrati. La parte più intensa di questo momento è il grido “culonna!”, un’ invocazione al Cristo flagellato alla colonna.
Nello stesso momento, nella basilica della SS. Annunziata si svolge la processione della cosiddetta “Santa Cascia”, un’urna reliquiaria in argento del XVIII secolo e che, secondo tradizione leggendaria, contiene la Santa Spina, un frammento della corona di spine di Gesù.
Il mercoledì prima della Pasqua, Ispica preannuncia la gioia della resurrezione con le luminarie, in cui predominano il rosso e l’azzurro, “cavaro” e “nunziataro”.
Le due parole d’ordine della festa che rappresentano le due confraternite principali, custodi dei riti della Settimana Santa di Ispica.
I “cavari” indossano mantelline rosse, il colore della passione.
I “nunziatari” si contraddistinguono per l’uso di mantelline di colore azzurro come il manto della Vergine Maria.
Durante la settimana Santa non si dorme! Gli ispicesi già intorno alle ore 01.30 del giovedì Santo si avviano ii pellegrinaggio dalla Chiesa rupestre di Santa Maria della Cava.
Costumi d’epoca, percorsi storici, riti suggestivi, musica nel cuore della notte, rappresentazioni, fanno di questa manifestazione una delle più appassionanti dell’Isola.
Scoprite di più sulla manifestazione.
La Festa dei Giudei di San Fratello
Ci spostiamo sulle alture dei Nebrodi, nel messinese, per scoprire la Settimana Santa a San Fratello dal 05 al 07 Aprile 2023.
Tra folklore e religione, le celebrazioni di San Fratello risalgono probabilmente al medioevo.
La cittadina del messinese è particolarmente legata alle tradizioni, tutti i cittadini e i fedeli vengono coinvolti nella preparazione delle celebrazioni.
All’alba del Mercoledì Santo inizia la Festa dei Giudei, vengono preparati i sepolcri, simboli votivi dove germogliano grano, lenticchie e ceci, cresciuti per qualche settimana al buio.
In tutte le chiese le donne, in religioso silenzio, cingono con un manto nero il capo della Madonna della Pietà ed espongono la Santa Croce.
Durante le processioni e i riti della Settimana Santa, gruppi di persone, i Giudei, si muovono lungo le vie del borgo, suonando trombe ed indossando un costume caratteristico e prezioso.
I Giudei, accusati del “deicidio” vengono rappresentati come una sorta di demoni allegri e chiassosi, quanto il loro coloratissimo costume e la musica dei loro ottoni.
I giudei, con il volto coperto da una maschera, indossano anche una d-shplìna ("disciplina") ovvero un flagello metallico che rimanda alla castigazione per aver ucciso Cristo.
La Settimana Santa si conclude con la Santa Pasqua, un momento di giubilo per la resurrezione di Cristo.
Archi di Pasqua di San Biagio Platani
Vogliamo portarvi in provincia di Agrigento dove prende vita la bellissima festa degli “Archi di Pasqua” di San Biagio Platani.
La festa degli Archi di Pasqua di San Biagio Platani ha avuto inizio nella seconda metà del seicento quando le due confraternite, rispettivamente “Madunnara” e “Signurara” delimitarono artisticamente lo spazio sacro dove il giorno di Pasqua avviene l’incontro del Cristo Risorto con la Madonna sua Madre.
Gli archi di Pasqua sono una vera e propria scenografia fatta di canne, elementi naturali che si intrecciano a centinaia di altri materiali legati alla terra, alla semplicità, ai mestieri, come pasta, pane, agave.
Gli archi rappresentano lo spazio sacro dove si svolge il rito del trionfo della vita sulla morte, la vittoria del Cristo con la risurrezione.
La centralità religiosa della festa prende vita nelle diverse arti: architettura, pittura, scultura, spettacolo, arte, musica.
Una cittadina che si anima e coinvolge con la sua bellezza, i suoi riti, la sua passione.
Scoprite di più sulla manifestazione.
Il Ballo dei Diavoli a Prizzi
A pochi chilometri da San Biagio Platani, Prizzi, ancora in provincia di Palermo è un borgo medioevale in cui il tempo pare essersi fermato.
Sin dalla mattina del giorno di Pasqua va in scena il Ballo dei diavoli, una tradizione folcloristico-religiosa di origine medievale.
La manifestazione celebra la vittoria della vita sulla morte come anche il risveglio della natura con la primavera.
Il giorno di Pasqua a Prizzi due diavoli mascherati, vestiti di rosso, e la morte, rappresentata con un vestito giallo ocra, si aggirano per le strade del paese, facendo scherzi ai passanti o trattenendoli per rilasciarli solo in cambio di soldi.
Il momento più atteso della giornata è nel pomeriggio, nella piazza principale del paese: i diavoli tentano di impedire l'incontro tra le statue del Cristo e della Madonna, scortate dagli angeli.
Questa lotta viene rappresentata con movenze ritmiche che viene chiamato, appunto, il ballo dei diavoli.
L’epilogo è certo, ma l’emozione e la sorpresa sono garantiti anche quanto i diavoli, una volta sconfitti, lasciano il posto all’incontro tra le due statue e il bene trionfa sul Male.
Non è forse questo il motivo per cui la Settimana Santa, a prescindere dalla fede, è un momento così tanto atteso?
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