L'area Marina Protetta di Ustica

L’Isola della Maga Circe

Ustica ha costruito il suo immaginario turistico sulla riserva marina e sulle immersioni. L’Area Marina Protetta Isola di Ustica fu la prima istituita in Italia nel 1986, assieme a quella di Miramare. La flora e la fauna marina la rendono affascinante per tutti gli amanti di immersioni ed infatti sui fondali è possibile scorgere saraghi, castagnole, cefali, occhiate, salpe, coloratissime donzelle pavonine. Lungo le pareti rocciose i bellissimi “fiori” della madrepora arancione e le coloratissime spugne. Più si scende in profondità più i pesci si fanno grandi: cernie, murene, ricciole e chi ha fortuna può anche incontrare tonni, pesci luna, tartarughe e barracuda.

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La riserva marina di Ustica

L'area Marina Protetta di Ustica è suddivisa in:

  • zona A di protezione integrale dove è consentita solo la balneazione, da Cala Sidoti a Caletta;
  • zona B da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto, dove sono consentite balneazione e fotografia subacquea (ma non la pesca);
  • le zone C di riserva parziale dove è consentita la pesca subacquea.

Numerose barche di pescatori offrono il giro di Ustica (diurno o notturno). Opera anche una barca attrezzata per il sea-watching con fondo trasparente per ammirare dalla superficie il fondo del mare.

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Le grotte

Nella zona di riserva integrale, sul versante occidentale dell’isola, con l’accesso nascosto dalle rocce sia via mare che via terra, c’è la Grotta Rosata, che prende il nome dalle incrostazioni calcaree, dal rosa chiaro al rosa antico intenso, lasciate dalle alghe. I sub più esperti non possono farsi sfuggire l’occasione di immergersi fino alla Grotta dei Gamberi, con i suoi ventagli di gorgonie rosse nei pressi di Punta Gavazzi (a 42 m di profondità) e l’itinerario archeologico subacqueo di Punta Gavazzi (tra i 9 ed i 17 m di profondità) tra le ancore e le anfore di epoca romana. E poi ci sono le numerose grotte lungo le costa alte e scoscese: Grotta Verde, Grotta Azzurra, Grotta della Pastizza, Grotta dell’Oro, Grotta delle Colonne e gli Scogli del Medico e della Colombara.

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La dimora della Maga Circe

«Ustica - ha scritto il geologo Franco Foresta Martin - è l’unico vulcano del Tirreno meridionale la cui formazione è stata alimentata da un pennacchio di magma risalito direttamente dalle profondità del mantello terrestre. Ciò rende l’isola dal punto di vista magmatologico molto diversa dalle vicine Eolie e molto più simile all’Etna o alle Hawai». I romani la chiamarono Ustica da ustum = bruciato. È ritenuta la mitica dimora della Maga Circe citata nell’Odissea, che trasformava i visitatori in maiali. Al regno di Ferdinando IV di Borbone, tra la fine del ‘700 ed i primi dell’800 risale la urbanizzazione sistematica del centro abitato principale presso Cala Santa Maria e l’edificazione delle Torri di Santa Maria e Spalmatore, che facevano parte del sistema di avvistamento delle Torri costiere della Sicilia.

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Ustica divenne luogo di confino per prigionieri politici e tale rimase con l’Unità d’Italia anche sotto casa Savoia e successivamente durante il regime fascista vi furono confinati, tra i numerosi dissidenti e prigionieri politici, Amadeo Bordiga, Nello Rosselli, Antonio Gramsci, Ferruccio Parri.

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